AUSTRIA FELIX E FURBA !

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La furbata della ‘Vignette’ autostradale: 120€ per 800 metri sull’Autobahn del Kaiser e un epilogo molto ‘mediterraneo’. Mentre l’Austria propone agli Italiani di spostare l’azienda oltre confine…

00 Hogan's heroes

Ma l’Europa dov’è?
Due amici italiani si trovano a percorrere in auto la Valle del Gail, in Austria (Carinzia), da Mauthen in direzione Tarvisio.
Situazione tipica transfrontaliera: si scende in Austria dal Passo di Monte Croce, si mangia krukko, si fa benzina, si beve una birra e si rientra in Italia da un altro confine, percorrendo la strada statale parallela al confine che passa lassù sulle alte cime.
Bel panorama, strade deserte da domenica pomeriggio, paesi, paesini e paesotti tutti uguali, un po’ noiosi, con la chiesa ed il campanile con il tetto a punta.
“Segui la statale, eh…”. “Si, si che siamo senza Vignette, tanto non abbiamo fretta, troveremo indicazioni…”.
Vignette: un adesivo da appiccicare al parabrezza a titolo di pedaggio per percorrere l’autostrada austriaca, una specie di superstrada senza caselli. Costa da un minimo di 8,30€ (validità 10 giorni) ad un massimo di 80,60€ (14 mesi). Un sistema di pedaggio un po’ medievale, sicuramente vantaggioso per chi percorre l’autostrada austriaca tutti i giorni.
Un sistema molto ‘furbo’, però, se interpretato nell’ottica dei due amici che erano senza Vignette poiché entrati in Austria lungo la strada statale… e lungo tale strada avrebbero voluto rientrare.

La strada sulla quale è sicuramente statale (ad una corsia) anche se i colori della segnaletica sono differenti rispetto a quella italiana: anzi, sono proprio ‘opposti’, essendo la strada statale indicata in verde e l’autostrada in blu.
L’Europa, anche in questa necessaria uniformità, si dimostra assente.

02 itinerario
Tutto bene sino a Noetsch im Gailtal (una metropoli!), dove, solo grazie ad una brusca sterzata, l’auto con targa italiana riesce a riprendere la strada statale, evitando d’imboccare l’autostrada ove ridondanti cartelli indicanti “I”, “Udine” e “Italien” infilerebbero qualsiasi straniero.
Mancano un paio di chilometri al confine, la Vignette non è acquistabile da nessuna parte (solitamente gli Italiani la comprano negli Autogrill prima di entrare in Austria, se intendono percorrere l’autostrada), strade e paesini sono deserti, basta percorrere la statale che c’è, esiste, non è un fantasma.
Ma a un tiro di schioppo dal confine (alla faccia dell’Europa), lavori in corso e cartelloni da stadio infilano l’auto coi due proprio sull’autostrada, l’Autobahn del Kaiser.
“No, ..zzo!”, sbotta maleducatamente chi guida.
“Porca …tana, gli sbirri!”, replica ancor più maleducatamente chi gli sta a fianco.
“Merda…”, dichiarano al’unisono, tanto sboccati quanto rassegnati, osservando le mille lucette che indicano il “Kontrolle”.
Il tutto (ingresso accidentale in autostrada e posto di blocco) avviene in un istante e a circa 800 metri da quella linea di confine, tra Austria e Italia, che non dovrebbe esserci ed invece, nei fatti, c’è, eccome se c’è… 800 metri… di autostrada!

03 mappa

Qui le testimonianze dei due avventurosi si fanno ancor più pesanti.

Gli ‘sbirri’ non sono poliziotti ma impiegati della ASFINAG Maut Service Gmbh: non sappiamo se Gianni e Pinotto avessero un terzo partner, dal racconto traspaiono tre personaggi molto simili.

“Favorisca patente e libretto”, in tedesco.
“Guardi che non abbiamo la Vignette, siamo appena entrati qua per sbaglio, non veniamo dall’auotostrada, eravamo su quella strada lì”, avvisa subito in tedesco un italiano, indicando la statale, adiacente ad una ventina di metri.
Sono 120 euro, signore”, in tedesco.
“Vaffanculo amico”, in italiano. “Ci ha visti che siamo appena entrati da quella strada…”, in tedesco.
Niente da fare: il primo ometto non vuole sentire ragioni.
Interviene un altro ominide, tarchiatello e pieno di distintivi e di scritte, con fare aggressivo: “Perchè discutere, Hans. I soliti Italiani...”, in tedesco, con una smorfia di disprezzo che rigurgitava ancora l’astio del 24 Maggio 1915, del 4 Novembre 1918, dell’ 8 Settembre 1943 e dell’ 8 Maggio 1945.
“Eh, no. Io ti pago ma tu fai il tuo lavoro… e stai zitto. No comment, please”, replica l’italiano, in tedesco e con un inglese di distacco…
Arriva il terzo, molto ma molto simile al Sergente Schulz del vecchio telefilm ‘Gli eroi di Hogan’.
“Ci sono problemi?”, in tedesco, facendo vibrare due guance più simili a guanciali… “No, perché se ci sono problemi, chiamiamo una pattuglia e facciamo portare via l’auto…”, prosegue arrogante.
“Tieni qua, Fritz”, uno dei due, in italiano, e gli strofina sotto il naso 150 euro.

01 Autobahn Oesterreich
Il più alto in grado dei tre guardiani delle porte del Kaisertum e uno dei due italiani si avviano verso l’ufficio mobile e, molto ma molto lentamente, redige una specie di verbale elettronico, mettendo i soldi sul tavolo.
Molto ma molto lentamente consegna la ricevuta.
Molto ma molto velocemente riavvia, senza parole, solo con un gesto, l’italiano all’auto.
Il quale italiano, non troppo velocemente ma giusto in tempo, gli urla, bloccandosi ma senza girarsi, in tedesco: “Ed il resto?”.
Non ce l’ho”, sussurra imbarazzato, in tedesco con tonalità infantile tipo Stille Nacht.

L’italiano allora si vede davanti agli occhi Frau Merkel, Mario Monti, il Gran Sabba d’Europa, il Gold Standard, tutte le balle sulla correttezza dei Tedeschi e si mette a ridere.
Ridendo, esorta l’ Obersturmbannführer autostradale a rendergli i 30 euro di resto, scandendo a voce alta ogni sillaba.
I due subalterni vanno allora a rapporto dal Capo: il Sergente Schultz sale su un furgoncino e parte; il Capo e l’altro si rintanano sull’ufficio mobile a sistemare tante carte, non curandosi più del traffico.
Dopo 25 minuti, 25 minuti!, torna Schultz, consegna alcune banconote al Capo, banconote che il Capo consegna, basso con lo sguardo, all’italiano.
Non un saluto: regna il silenzio

Curiosità: i due italiani giravano per l’Austria a raccogliere informazioni, sul campo, sull’opportunità pratica di trasferire l’attività economica in Austria: buoni propositi, belle promesse, eccellenti informazioni, una bella reclàme

Tommaso Botto

2 commenti

  1. alberto says:

    Ott 20, 2013

    Rispondi

    Per quanto riguarda i controlli, essi sono a carico di funzionari della predetta società e della Polizia austriaca. In seguito ai reclami fatti pervenire a questa Ambasciata da cittadini italiani sottoposti a controlli e fatti oggetto, in base alle loro dichiarazioni, di trattamento poco rispettoso, la Asfinag ha fatto sapere di considerare gli organi di controllo come biglietto da visita della società e di prendere molto seriamente le proteste relative al loro comportamento, tanto da prevedere provvedimenti disciplinari nel caso di ripetute segnalazioni a carico di uno stesso funzionario. Il Ministero dell’Interno austriaco, da parte sua, assicura che rientrano nei doveri dei funzionari della Polizia l’equità nello svolgimento dei propri compiti e un comportamento imparziale nei confronti delle Parti e che tali principi sono regolarmente richiamati alla memoria in occasione dei corsi di aggiornamento. Tuttavia, nel caso di segnalazioni di comportamenti inadeguati da parte di organi di Polizia in territorio austriaco dirette all’Ambasciata d’Italia a Vienna, gli estensori delle dette segnalazioni sono pregati di indicare con estrema precisione data, ora, luogo, chilometro dell’evento riferito, aggiungendo altri particolari rilevanti quali il numero di matricola del funzionario intervenuto e/o la targa del veicolo di servizio, in modo da rendere possibile un controllo da parte delle preposte autorità. Tali indicazioni sono assolutamente indispensabili per provvedimenti a livello gerarchico e/o disciplinare.

    4) Ogni segnalazione o protesta va presentata, completa delle indicazioni sopra richieste, non all’Ambasciata d’Austria in Italia, bensì alla rappresentanza competente per i cittadini italiani, l’Ambasciata d’Italia a Vienna (Rennweg 27, 1030 Vienna, tel. 0043 1 712 51 21, fax. 0043 1 713 97 19; email: ambasciata.vienna(at)esteri.it).

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