“Questa riforma della Sanità che di fatto prevede la chiusura delle attuali funzioni per acuti dell’Ospedale di Gemona, mette contestualmente a rischio anche la rete dell’emergenza di tutto l’Alto Friuli, in particolare dei Comuni del gemonese e della Val Canale-Canal del Ferro, un territorio che occupa un terzo della superficie regionale. Le amministrazioni, di qualsiasi colore, devono comprendere che la salute è un diritto di tutti i cittadini che pagano le tasse come in tutte le altre aree della regione”.
A suonare il campanello di allarme sono i consiglieri regionali di Autonomia Responsabile Roberto Revelant e della Lega Nord Barbara Zilli.
“La montagna – aggiungono – ha già pagato a caro prezzo scelte passate, ora basta! C’è la necessità di unire le forze di tutti per difendere i diritti della gente di montagna, essenziali per continuare a fra crescere e vivere in un contesto oggettivamente difficile e, spesso poco comprensibile per chi vive in città”.
“Inoltre non si è ancora capito chi siano i “saggi” che hanno collaborato alla redazione di questa riforma. E’ paradossale da parte di una amministrazione che si definisce “paladina della trasparenza” che nessuno sappia chi siano. Dalle audizioni, oltre ad emergere molte critiche, professionisti e non solo lamentano di non essere stati coinvolti”.
“Una abbondante nevicata, l’ingrossamento del Fella o del Tagliamento – spiegano Revelant e Zilli – o un semplice incidente sulla statale n.52 che in molti punti, da Carnia a Tolmezzo, bloccherebbe la carreggiata impedendo il transito ai mezzi di soccorso verso la Val canale e gemonese si trasformerebbe in tragedia. Non è questa l’assistenza sanitaria che vogliamo né che il territorio dell’Alto Friuli si merita viste le risposte sempre assicurate in termini di assistenza sanitaria ad un territorio vasto e che soffre sempre di più lo spopolamento.Ogni seria strategia di sviluppo della nostra montagna deve prendere le basi dai servizi essenziali ai cittadini: in primis la rete ospedaliera dei nosocomi di Gemona e Tolmezzo. Se non c’è questa volontà, ogni piano finanziario è destinato a fallire per il rilancio serio e duraturo dei nostri territori!”.