ANCORA EUROPA? UE HA DELUSO E SPENDE MILIARDI IN PROPAGANDA

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La caciara europeista ci costa sempre di più: qualche settimana fa un report di Business for Britain ha spulciato tra i mimetismi delle più disparate voci di bilancio di Bruxelles e i risultati di questa non facile conta sono imbarazzanti: l’Europa, la UE, ha speso nel 2014 oltre 650 milioni di euro per la promozione di se stessa (“pubblicità e comunicazione”). Altri 4 miliardi di euro sono inclusi in un budget che prevede un fondo per le spese promozionali. Il report precisa che si tratta di un notevole rialzo rispetto all’ultimo dato di questo tipo, che indicava che nel 2008 la cifra era di circa 2,5 miliardi di euro.

europa di europa si deve parlare

Qui trovate il report con tabelle e dettagliati riferimenti: UE propagandapaper Business for Britain

Una voce di spesa fa accapponare la pelle: oltre 130.000 euro spesi per fumetti e libri per bambini rivolti a promuovere l’UE anche tra i più piccoli, il che porterebbe ad accuse di “propaganda” e “indottrinamento“; il materiale per bambini, disponibile in 23 lingue diverse, spiega ai più piccoli i motivi per i quali l’UE dovrebbe essere sostenuta e supportata. Molti considerano tale azione comunicativa una bassezza senza precedenti, se non in qualche regime totalitario.
La UE è oramai, nei fatti, un mastodontico partito politico in cui chi ci mangia (politici, burocrati, referenti locali etc.) recita il mantra delle presunte bontà di questo mostro sovranazionale: nella società europea invece, è sempre più diffuso il pensiero che il partito ‘UE’ sia autoreferenziale, non aiuti veramente lo sviluppo ed arrechi paradossalmente danni, economici e sociali, distribuendo ricchezze ingenti a destinatari che, in buona sostanza, non se li meritano, arrecando così un pregiudizio competitivo al tessuto sano dell’economia che arranca sempre più tra mille ostacoli.

Per questo la UE investe così tanto, dopo decenni dalla sua artificiosa creazione, in propaganda, come un qualsiasi partito politico che recapita nelle case i suoi volantini propagandistici: “abbiamo fatto questo”, “faremo questo”, “promettiamo questo”… Come un Imam che fa proseliti, che istiga alla fede europea.

casta e europa
Il partito, quindi, si trasforma quasi in una religione (propaganda, dalla loc. del lat. rinascimentale de propaganda fide ‘per la propagazione della fede’, la congregazione per l’evangelizzazione dei popoli) con propri sacerdoti (la casta europeista) che celebrano la propria dottrina con strumenti illimitati a propria disposizione a spese dei contribuenti.

Qualcuno, assuefatto, ci casca, rifugiandosi nella mitologia europeista e guardando dall’altra parte quando impatterebbe con la realtà: disoccupazione, miseria, nazionalismi, trojka e compagnia bella; l’Europa non c’è, è un artefatto.

Ma non tutti ci cascano: infatti, con la crescita dei movimenti indipendentisti ed autonomisti, la sovranità UE è sempre più messa in discussione, un po’ ovunque nel Vecchio Continente. Un grafico riassume i focolai anti-UE:

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Ovviamente, sui media convenzionali (sarebbe meglio chiamarli conformisti), questi approfondimenti non compaiono, tranne rare eccezioni: verificare i dati del report richiede giorni, sia chiaro. Ma probabilmente, trattandosi di miliardi di euro in comunicazione, chi ci campa fa orecchie da mercante anche se gli intenti promozionali cozzano con l’amara realtà.

Ha senso questo euro-tripudio a nostre spese?

 

http://businessforbritain.org/

Redazione

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