Ancora Europa! Dopo il Tocai il Terrano

Share Button

Per Rodolfo Ziberna (gruppo FI Consiglio Regionale FVG) “Da respingere al mittente le pretese slovene sul vino Terrano. 
La varietà Terrano, iscritta nel Registro Nazionale tenuto presso il Ministero delle Politiche Agricole, codice n. 233, viene da secoli coltivata nella Venezia Giulia ed in particolare nelle provincie di Trieste e Gorizia. Si tratta di varietà autonoma e, sotto il profilo ampleografico assolutamente non assimilabile con altri vitigni. Detta cultura, inoltre, concorre alla formazione dei vini ammessi alla produzione della Doc Carso, Denominazione di Origine Controllata.

slovenia italia europa 2012 www.dovatu.it
Come noto la Slovenia, con atto unilaterale, ha chiesto alla Unione Europea la costituzione di una Dop denominata Teran, pur mancando sul suo territorio l’elemento topografico, ovvero un elemento geografico che possa poter richiamare tale denominazione, ha chiesto l’utilizzo in esclusiva del nome di una varietà di vite, patrimonio collettivo, con l’intenzione di inibire agli altri produttori delle aree contermini l’utilizzo del nome del vitigno Terrano per menzionare i vini ottenuti da detta varietà.
Personalmente giudico assai grave e condanno il fatto che il Ministero italiano competente, invece di difendere un sacrosanto diritto, sancito dalla storia enologica della Venezia Giulia, si sia dimostrato ad oggi totalmente inerme, invitando addirittura le Istituzioni locali ed i produttori a trovare un nome alternativo al vitigno, visto anche il grave nocumento che tale stato di cose può rappresentare per i viticoltori italiani!
Ecco la ragione per cui ho presentato alla presidente della giunta Debora Serracchiani ed all’assessore regionale Cristiano Shaurli una interrogazione, al fine anche di sapere quali azioni intendano intraprendere a tutela delle produzioni dei vini ottenuti con la varietà di vite Terrano nelle aree geografiche summenzionate”.

Per l’assessore regionale alle Risorse agricole Cristiano Shaurli, “prima di mettersi in difesa bisogna essere attaccati, e per ora siamo di fronte ad un automatismo europeo che ci riguarda, per una Dop slovena del 2004 (quindi non una Doc legata strettamente al vino) che ha delle ricadute su un nostro vitigno inserito nella Doc molto prima”.
L’assessore, quindi, si lascia andare alle solite fiabe europeiste: “Il Terrano è figlio della terra e della pietra del Carso italiano e del Kras sloveno: sarebbe sinceramente assurdo che lo stesso vino prodotto sulla stessa terra dovesse avere due nomi diversi in omaggio a un confine che non esiste più.”

Infatti anni fa si dovette cambiare nome al Tocai: il confine c’è ed è solido.

 

 

Redazione

Commenti

Nome *

Sito web

Ultime news