Come Dovatu-anticipato, l’Associazione Nazionale Alpini gira attorno al problema dell’interruzione, da più di dieci anni, del ricambio generazionale, garantito sino al 2005 dal servizio di leva, ed ipotizza di fare tessere con gli Amici degli Alpini, simpatizzanti che non hanno fatto gli Alpini ma che collaborano, spesso lavorando sodo, con i Gruppi delle varie Sezioni.
E’ proprio vero: una sorte di referendum interno è stato avviato dalla Dirigenza di Milano per valutare se agli Amici degli Alpini è possibile concedere il Cappello, con la penna, un non ben determinato fregio e la nappina tricolore, facendoli sfilare nelle varie adunate nelle retrovie dei singoli Gruppi.
I mal di pancia si stanno tramutando in sincopi: il Cappello è il simbolo del Corpo degli Alpini, darlo così, anche a chi si distingue per l’impegno ma non è Alpino, sa molto di 80€ del boy-scout Matteo Renzi, uno scambio di favori che sta generando un vero e proprio terremoto tra i 300mila iscritti dell’ANA.
Un terremoto che i più drastici vorrebbero interrompere così: “Un’Associazione d’Arma senza militari va chiusa, non ha senso trasformarla in una serie di circoli per pensionati”.
E l’unico antidoto all’estinzione, il ripristino della naja alpina, viene dimenticato, celato, nascosto; un ex Consigliere nazionale, al riguardo, ci ha confidato: “Chi parla di ripristinare la leva, in questo panorama di smidollati viene liquidato dandogli del fascista”.
L’idea degli Amici col Cappello, che i vertici ANA chiamano “ipotesi”, venne sviluppata dall’ex Presidente Nazionale Corrado Perona, al centro di mille polemiche proprio perché si accanì contro alcuni dissenzienti, primo fra tutti il segretario della Sezione di Udine Mattia Uboldi, facendoli addirittura radiare dall’Associazione Nazionale Alpini. Per i dettagli, “Dovatu Alpin?”.
E siccome Udine andava e va punita, casualmente, in questi anni in cui si celebra il Centenario della Grande Guerra, l’Adunata nazionale non si farà ad Udine, se non dopo il 2020.
Quest’anno si terrà ad Asti, a 90km dalla Biella del piemontese Perona: peccato che Asti non centri proprio nulla con la Prima Guerra Mondiale e già, tra i friulani, si mormora di astensioni dall’Adunata per rappresaglia contro la politica di MIlano.
Ma l’Adunata è Nazionale, si va comunque!
3 commenti
AndreaZuliani says:
Mar 3, 2016
Mi pare una discussione inutile, penso sia evidente che gli Alpini siano stati “terminati” con la fine della leva obbligatoria. Qualsiasi tentativo di prolungare una tradizione che è stata assassinata premeditatamente per me è solo accanimento terapeutico….. Onori a quelli che hanno avuto l’onore di servire, con il rammarico di non aver fatto di più perchè i nostri figli non possano provare quello che abbiamo avuto la fortuna di provare noi….. SILENZIO………..
Marco Faustinelli says:
Mar 4, 2016
Dopo che vi siete ben riempiti la bocca di etica Alpina a base di “noi non si fa politica”, eccovi qui a tirare in ballo il boy-scout Renzi che scambia favori per ottanta euro, come il primo grillino che sbava nel megafono all’angolo della strada. Ai miei occhi questo sito ora è completamente screditato. E pensare che ero arrivato qui per simpatia sulla diatriba delle penne agli Amici! Invece trovo un’ennesima voce astiosa, faziosa e incapace di equilibrio. Peccato….
Tommaso Botto says:
Mar 4, 2016
caro Marco, pian coi termini. il senso è questo: 80€=1voto, 1cappelloalpinoregalato=1socio. se non ti va di leggere Dovatu, non farlo, è semplice. saluti