Diramato un comunicato stampa dell’ANA sull’incresciosa vicenda che ha visto strumentalizzati i simboli degli Alpini dal Partito Democratico. Non si fa menzione però di eventuali provvedimenti disciplinari.
Il Gruppo Alpini “La Loggia” della Sezione di Torino ci informa che la foto incriminata (un gruppo di Alpini con la bandiera del PD) era stata prontamente rimossa dal web per “salvaguardare la dignità di Alpini e Veci Alpini che si fanno il culo tutto l’anno e vengono messi in mezzo per colpa di un provocatore” e che “l’individuo alle spalle non è un Alpino, ma uno che non c’entra nulla con noi ed ha srotolato la bandiera proprio prima dello scatto“.
Il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli, invece, non può avere scusanti: il manifesto è stato volutamente congeniato con finalità elettorali: da qui lo sdegno di decine di migliaia di Alpini che sono venuti a conoscenza di questa volgare strumentalizzazione. Spagnolli è socio dell’ANA: verrà radiato? Solitamente chi ha strumentalizzato gli Alpini ha sempre perso le elezioni…
Sul web comunque fioccano le critiche, anche al comunicato dell’ANA: in molti lamentano che sia stato diramato solo in conseguenza della protesta di un altro politico, Enrico Lillo di Forza Italia, sul quotidiano di lingua italiana Alto Adige.
Insomma, i maldipancisti direbbero che l’Ana è apolitica ma questo comunicato è una mossa politica.
Qui di seguito il comunicato dell’ANA (che curiosamente non è stato veicolato a questo giornale, quello che ha sollevato la questione e pubblicato le foto della vergogna): non dice nulla che non si sapesse già. Non fa nomi. Non parla di provvedimenti disciplinari. Dalla più grande Associazione d’Arma d’Italia, vittima di forti strumentalizzazioni poilitiche, ci aspetterebbe una risposta più pronta e incisiva…
“L’Associazione Nazionale Alpini è impegnata nella difesa di valori umani, patriottici e sociali, che non possono essere considerati patrimonio esclusivo da parte di singoli partiti.
L’Ana pur non avendo strumenti legali per impedire singole iniziative arbitrarie, dissente e disconosce quanti si prestano, violando le indicazioni statutarie, a strumentali giochi di partito.
Fatto salvo e ribadito che a nessuno è consentito l’uso dei simboli dell’Associazione, se non autorizzato da chi di competenza, l’Ana è determinata a difendere uno dei principi fondanti stabiliti dal proprio Statuto, che la qualifica come associazione apartitica, mentre deplora con fermezza l’uso strumentale di simboli, immagini ed altro riguardanti gli alpini dell’Ana, per scopi di propaganda elettorale.
Don Bruno Fasani Direttore Ufficio stampa Ana”
A Fasani, direttore del mensile “L’Alpino”, consigliamo di rileggersi come affrontava il medesimo ‘problema’ il ‘suo’, il nostro giornale nel 1928.
Con le palle! (“… un paio di altre cose…”) !
Lo trova in cima all’articolo. Bastava copiarlo così com’è.
SOTTOSCRIVO IN PIENO IL DOCUMENTO DEL 1928!