È stato recentissimamente pubblicato il secondo numero del 2016 di “Alpin jo, mame!”, il periodico della Sezione ANA di Udine (DOWNLOAD: ajm-2_2016).
Il giornale, rivisto completamente nell’impaginazione grafica, con questo numero ha anche il nuovo Direttore Responsabile: lo stimato giornalista di Canale5 Toni Capuozzo, classe ’48, che ‘congeda’ Claudio Cojutti, classe ’37, nel ruolo dal 1985.
Inoltre, all’interno del giornale ci sono molte più foto rispetto alle edizioni passate: una rivoluzione editoriale che segue a poche settimane dal “Premio Stampa Alpina Vittorio Piotti 2016”, conferito dall’Associazione Nazionale Alpini proprio al ‘foglio’ associativo udinese che stampa 12.500 copie a numero (68 pagine).
Pur trovandoci in zone non alpine, sotto il 38° parallelo, tanti alpini ci hanno segnalato questa novità, avvisandoci che in poche ore è crescente un certo subbuglio tra gli Alpini friulani e non.
L’ultima foto della rivista, affermano i maliziosi, la dice lunga e a pagina intera sulle tensioni tra Sezione udinese e ‘Nazionale’: un ducesco presidente nazionale Sebastiano Favero viene guardato dall’attivissimo presidente dell’ANA di Udine, Dante Soravito de Franceschi.
Han fatto pace? Fingono un cessate il fuoco in cambio di una qualche Adunata nazionale ad Udine fra qualche anno? ‘Milano’ ha riconosciuto di averla fatta grossa e sporca?
Sono solo alcuni interrogativi che lecitamente si pone chi ha seguito le vicende ‘alpine’ degli ultimi cinque anni.
Per chi non se lo ricordasse, Favero comandò il plotone d’esecuzione che radiò dall’ANA Mattia Uboldi, l’ex segretario della Sezione di Udine -con Soravito presidente- che diede l’allarme sulla svendita dell’ANA alla politica del consenso e dei partiti, sottoponendo all’allora presidente nazionale Corrado Perona alcune domande compromettenti, alle quali il past president si rifiutò comunque e sempre di rispondere.
E quel silenzio divenne letale, accompagnandosi ad un’emorragia di soci, oltre al crollo numerico dovuto dall’invecchiamento della base, priva di quel rinnovamento costante che proveniva dal servizio militare, messo in soffitta dal 2005.
Una foto giocondesca quindi, che non trasmette un segnale empatico: che il marketing ANA di Milano (come Canale5) abbia fagocitato anche Udine?
Ma la foto che più stizzisce (per stare nei canoni della continenza verbale) è quella di copertina: una bella fanciulla, probabilmente minorenne, porta un vero Cappello Alpino.
Apriti cielo: i puristi alpini urlano allo scandalo come in altre mille occasioni, anche se è pacifico che l’autore abbia abbondato di buoni propositi.
Ma lo scandalo c’è, dicono alcuni, ed è evidente: hanno ucciso il Corpo degli Alpini ed anche Udine, ultima roccaforte dei puristi del “Cappello con la Penna solo a chi ha fatto la naja”, si gira a mo di pecora e, lasciandosi penetrare dal marketing, dimentica, incoscientemente, i precetti dei Nostri Padri: “Contro tutto ciò che rappresenta vilipendio e offesa all’Onore ALPINO reagiremo furiosamente; tirati per i capelli poco o tanto depileremo gli avversari. Chiamati direttamente in causa, risponderemo sempre, perché NON siamo politicanti, perché la Nostra azione è materiata ed animata da pura spiritualità, perché siamo ALPINI”.
Questo è quanto osservano coloro i quali non dimenticano quel che scriveva L’Alpino, il giornale nazionale, nel 1928, ciò che significava e deve significare tutt’oggi la Penna e quel che dovrebbe fare l’ANA: aprire il fuoco per reintrodurre la naja alpina o chiudere al più presto con onore salvo, perché gli Alpini son oramai estinti.
Ma un’altra foto svelerebbe il marketing politico troppo in uso tra gli ex-alpini: la foto con Cappello Alpino di un non-alpino.
Il cappello, tra l’altro, pare proprio quello portato dal non alpino. Forse appartiene al fotografo?
Sembrerebbe proprio così: un Amico degli Alpini, fedelissimo comunque alla causa e molto impegnato nel suo Gruppo, avrebbe comunque indossato il mitico Cappello; ed altri affermano, ma non ne abbiamo l’evidenza, che non sarebbe l’unico caso in questa pubblicazione.
Una leggerezza, viste le polemiche che durano da anni, imperdonabile: questa la riflessione di chi mette all’indice l’utilizzo del Cappello per la promozione di un’iniziativa dell’ANA (peraltro lodevole).
Toni Capuozzo lo sa bene e l’ha scritto quasi bene: “da amico degli alpini, con tessera del Gruppo di Tarvisio, so che quella tessera contiene un sacco di divieti che però ti chiede di comportarti lo stesso, pur non essendolo, come un alpino”.
Ma Capuozzo ha visto gli Alpini (quelli di adesso) in guerra: avesse letto quanto accade tra le fila dell’ANA, non avrebbe certamente scritto che “Non c’è responsabilità più leggera che assumersi la direzione, quanto agli aspetti legali, di una rivista alpina”.
SECONDA EDIZIONE CON ESCLUSIVI AGGIORNAMENTI E DOCUMENTI INEDITI
Una raccolta di servizi ed articoli giornalistici che fanno luce sulle epurazioni operate dall’Associazione Nazionale Alpini in questi ultimi anni.
Le epurazioni consistono in processi disciplinari avviati nei confronti di alcuni associati dissidenti: i dubbi, le richieste di spiegazioni e le puntuali critiche sull’operato dei dirigenti sia nazionali che locali dell’ANA da parte di alcune voci fuori dal coro hanno infatti avuto come conseguenza, nella maggior parte dei casi, la sospensione o la radiazione di chi, pur conservando innegabile fede alpina ed avendo operato attivamente all’interno della organizzazione associativa, non digeriva alcune scelte, imposte dall’alto, che hanno a che fare più con movimenti di denaro e con logiche partitiche che non con lo spirito e gli ideali alla base della grande famiglia alpina.
L’ANA sta vistosamente invecchiando, purtroppo, e questa è la prima incontrovertibile conseguenza della sospensione del servizio militare. Questa scelta politica, infatti, ha interrotto la naturale introduzione di forze fresche tra le fila dell’Associazione che, numeri alla mano, andrà scomparendo. E in cima alle polemiche sollevate dai dissidenti, troviamo appunto il tema della “naja”, il servizio militare d’un tempo che si è tentato di sostituire con l’incredibile “mini-naja”: il simbolo del supremo sacrificio di decine di migliaia di Alpini caduti in guerra non meritava di divenire un gadget.
Premessa – Alpini: una specie a rischio d’estinzione
Cap.1 – Pillole di ‘naja’ alpina
Quell’Alpino di Dovatu – La Scuola Militare Alpina di Aosta: la SMALP – Alpini Italiani Tedeschi
Cap.2 – Dopo Gheddafi, Uboldi
Puniti due Alpini dell’ANA di Udine – Alpini puniti: deboli accuse dell’ANA che forse nascondono altro – Dopo Gheddafi, Uboldi: l’Alpino scampa a Piazzale Loreto, eviterà la Foiba? – Uboldi si ‘becca’ un anno in primo grado – La sentenza contro Uboldi – Nuovi Alpini: Legionario? No, meglio disertore – Al processo Uboldi, Corrado Perona non si presenta – UBOLDI GATE: monta lo scandalo sui processi dell’Associazione Nazionale Alpini – Uboldi espulso dall’Ana – L’eredità di Uboldi – 21 domande su “Pianeta Difesa”
Cap.3 – Dopo Uboldi, tanti altri…
Forse Rovaris aveva ragione? – Alpini puniti, alpini scontenti, alpini offesi: questione di punti di vista? – I processi dei Cra-cra-cra – L’Ana ne ha fatto fuori un altro – Non c’è due senza tre… e quattro! – E vai di purghe! Il quinto radiato dall’Ana – … e sei! Via e-mail! -De Benedictis fa sul serio: denunciata l’Ana
Cap.4 – Così è (se vi pare) Introduzione alla seconda edizione – Udine perde l’adunata 2015, l’Ana ha un nuovo Presidente – Tra gli alpini, Khomeini – Non per apparire ma per essere – Chi parla di leva civile è un boy-scout – Alpini o Servizio Civile Universale? Quel che l’ANA non dice… – Emergenza profughi: prefetto chiede aiuto agli alpini dell’ANA – Italia in declino e si rimpiange la naja – Julia: cambia il comandante, un poco la Brigata, gli Alpini forse no – Alpini: siamo seri! Serracchiani incontra Favero
Appendice
Il volantino di Torino 2011 – La “Baruffa” di Torino o lo “scontro della birra Perona” – La birra “Perona” – Alpin jo mame! (2011) – Corrispondenza tra Ana Udine e Presidente Nazionale Perona – e-mail di radiazione di Piero Sassi ! – La radiazione di Mattia Uboldi – Sentenza di 2° grado: (54 pagine!) – Sviluppi querela Comastri e Pisi Vs Ana… – Il glorioso Labaro dell’Ana, abbandonato dal suo alfiere…
“Palliativi come il servizio civile universale e la Protezione Civile sono proposte effimere, tipiche della politica dei proclami: tipiche di chi, come Matteo Renzi, ha anzi evitato di fare il militare, osannando di aver fatto qualcosa nei boy-scout.
Ma noi non siamo boy-scout: : noi abbiamo sudato, battuto i denti, sofferto, pianto, bestemmiato e sparato sulle Alpi. Noi eravamo un esercito gratuito con impieghi costanti…”
2 commenti
Kaiserschmarren says:
Ago 4, 2016
in verità la foto di un minore ha rilevanza legale per un giornale…
Daniele says:
Mar 27, 2017
Poi si chiedono perchè perdono tessere o perchè i dormienti non si iscrivono….