Accesso al Credito: DDL da 1 miliardo di euro in Friuli VG

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Sostegno alla realizzazione e al consolidamento delle iniziative imprenditoriali in tutti i settori, sviluppo del sistema produttivo e della internazionalizzazione, semplificazione delle procedure attraverso l’eliminazione di  ovrapposizioni e sovrastrutture, modulistica unificata e semplificata.

Sono questi gli argomenti del Ddl di riforma dell’accesso al credito delle imprese presentato oggi a Trieste all’assessore regionale alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia, Federica Seganti  (Lega Nord).

Un’anteprima che precede di poco l’iter consiliare nell’auspicio, espresso dallo stesso assessore, di una approvazione tempestiva anche perché, ha ricordato, “a partire dall’1 gennaio 2012 entreranno in vigore per le banche le indicazioni di Basilea 3 e ciò aumenterà la difficoltà di accesso al credito per le piccole e piccolissime imprese“.

“Con  questo nuovo strumento normativo saremo in grado di aiutare le piccole imprese – ha confermato Federica Seganti – riducendo i tempi delle istruttorie e consentendo loro di fare alcune cose fondamentali, come smobilizzo crediti, investimenti, internazionalizzazione, innovazione, semplici investimenti a favore della produttività e della promozione e rafforzamento del patrimonio attraverso il prestito partecipativo“.

Gli argomenti centrali del disegno di legge sono infatti la concessione di finanziamenti a tasso agevolato e il rilascio di garanzie, sempre a condizioni agevolate, per mutui e altre operazioni di finanziamento in sinergia con il sistema dei Confidi, il tutto in un’ottica di razionalizzazione estrema basata sulla fusione delle attività gestionali e l’unitarietà della modulistica.

Per l’assessore Seganti quindi “questa riforma consentirà alle imprese di presentarsi al sistema bancario contando sia sulle garanzie di Confidi, che coprono ora il 40-50 per cento del prestito, che su quelle della Regione, con una  riduzione del rischio per le banche ridotto all’80 per cento“, uno status vantaggioso che riguarda “tutti i comparti produttivi e tutte le dimensioni aziendali, con un focus sulle piccole e micro imprese del Friuli Venezia Giulia“.

La riforma prevede la costituzione di un unico Fondo di rotazione per le iniziative economiche con un unico Comitato di gestione e un’unica segreteria organizzativa.In pratica, un Frie ordinario, cui faranno riferimento le iniziative di carattere industriale, del settore manifatturiero artigiano, turistico-alberghiero, portuale e comunque di maggior rilievo economico, come stabilito dalla normativa statale; un Frie – Sezione sviluppo PMI per il finanziamento, anche tramite prestito partecipativo, di processi e progetti di sviluppo aziendale, di spin off, di acquisizione d’azienda; un Frie – Sezione garanzie, per il rilascio di garanzie sui mutui per investimenti aziendali, consolidamento dei debiti e altre operazioni finanziarie.

“Sostanzialmente attraverso questo Fondo, ottenuto riunendo in un unico contenitore gli attuali 9 strumenti regionali di finanziamento, andremo a fare per le piccole e piccolissime imprese quello che in questo momento sta facendo Friulia per quelle grandi e medie – ha spiegato l’assessore – e daremo loro la possibilità di cogliere tutte le occasioni di sviluppo”.

L’accorpamento consentirà semplicità e rapidità d’intervento, ma servirà anche a migliorare l’efficacia finanziaria del Fondo che, come ha ricordato l’assessore, avrà una dotazione di circa 1 miliardo di euro.
L’effetto moltiplicatore previsto è di 6 e la capacità di sviluppare investimenti ammonta quindi ad oltre 6 miliardi di euro.

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Redazione

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